Non era così difficile

Negli ultimi giorni finalmente si sentono voci critiche dalla Chiesa e da ciò che vi ruota attorno, prima con gli editoriali del direttore di Famiglia Cristiana e adesso dalla Cei. Hai visto che non era cosi difficile dire certe cose!

La Repubblica.it » News: “L’attuale sistema elettorale obbliga gli elettori cattolici ad un maggiore discernimento, in quanto non possono scegliere direttamente chi sara’ eletto: ‘la valutazione – ha affermato il segretario della Cei, mons. Giuseppe Betori – dovra’ riguardare sia il programma che viene proposto che le persone presenti nella lista. E non si possono separare i valori, scegliendone qualcuno e rinunciando ad altri. Occorre soppesare invece l’insieme dei valori’. Secondo il segretario delal Cei, poi, ’sarebbe auspicabile che prossimo Parlamento cambiasse il sistema elettorale e restituisse cosi’ democrazia perche’ l’attuale sistema rappresenta un potere oligarchico’.”

Noi non abbiamo il morbillo!

Ho trovato questa cartina sulla rete costruita da una ricerca di MedioBanca sulla distribuzione delle aziende in Italia. Guai a lasciarsi contagiare!

Il Silenzio dell’Occidente

Assistiamo in sommesso silenzio alla strage in atto in Tibet. Il governo cinese liberamente decide di esercitare il proprio potere militare e il mondo intero rimane a guardare. Prevale come sempre l’economia sui diritti. La politica si dimostra incapace di dimostrare la propria supremazia, e anche la Chiesa si guarda bene da esprimere un parere forte su ciò che accade.
L’unica proposta risulta quella di boicottare le Olimpiadi, perchè il più che possiamo fare è provocare un danno simbolico. Forse inutile, è lo stesso Dalai Lama a sostenere che sia del tutto inappropriato penalizzare milioni di cinesi. E questo fa entrare ancora più in confusione ma ci fa comprendere la forza spirituale di questa guida deposta del suo potere, rimpiazzato da un Cinese nel suo ruolo e costretto a vagare per il mondo mendicando strette di mano.
Credo però che sia l’unico modo in mano a noi cittadini di quell’Occidente “patria dei diritti” esprimere in qualche modo il nostro dissenso. Anche se le federazioni sportive non boicotteranno le olimpiadi, potrebbe essere una bella utopia immaginare degli spalti vuoti e gli ascolti ai minimi storici, così da far crollare ogni introito pubblicitario e rispondere in maniera cosi diffusa alle stragi in atto.

Da leggere: Se prevale la RealPolitik di Federico Rampini

Lo scout moderno

I luoghi comuni sono comunque abbastanza stupidi. E cosi quando vengono sfatati fanno sempre un po notizia. Si scopre cosi che gli scout non rientrano nel quadretto buonista di bamboccioni che fanno attraversare le vecchiette, un pò ottusi ed inquadrati (come visto anche nell’ultimo film di Verdone)! Con stupore una ricerca svolta su 2.500 scout di 25 paesi europei durante il Roverway 2006 e presentata alla Provincia di Firenze ha scoperto che “il moderno adolescente scout ritiene possibile ubriacarsi, farsi le canne, fare sesso prematrimoniale e non dice no all’aborto. Per 8 scout su 10 ci si puo’ ubriacare, per 1 su 2 ‘farsi le canne’, oltre il 90% accetta il sesso prematrimoniale , oltre il 42% non avrebbe problemi a fare sesso con una persona sposata, 9 su 10 non escludono l’aborto”.
Per chi vive questo mondo non è di certo una novità. Lo scout non è di certo un alieno, ma un ragazzo che segue un percorso e matura le sue scelte secondo le proprie peculiarità all’interno di una proposta educativa difficilmente rintracciabile all’esterno. E tutte queste si intrecciano con la vita che si vive “fuori”. I contrasti e le contraddizioni evidenziate da questa ricerca sono il seme che alimenta la crescita e senza il quale la proposta perderebbe molto del suo senso.

Il programma della Finocchiaro

Manca poco meno di un mese alle elezioni Siciliane, momento che porta con se speranze di cambiamento e presagi di ennesime delusioni. Vista da lontano ho l’impressione di assistere ad una campagna elettorale vissuta sul basso profilo, senza quel vigore che sarebbe necessario per mostrare quelle che sono le esigenze e le richieste di una terra che ha bisogno oggi come mai di mostrare il suo volto migliore. Capiremo attraverso queste elezioni cosa vuole la maggioranza dei Siciliani. E lo capiremo credo abbastanza definitivamente, perchè oggi non possono esistere più alibi. O si sta da una parte o dall’altra. O si vuole che tutto resti uguale a prima o si cerca di dare una direzione al cambiamento.
Da quello finora visto la grande sfida proposta dal centrosinistra è nel proporre un alternativa di legalità, punto senz’altro imprescidibile se si vuole costituire una proposta credibile. Ma la Sicilia ha bisogno di altro. Perchè pur vincendo la battaglia si deve governare costruendo e migliorando questa terra.

Capire quali siano queste proposte non è stato semplice, tanto più perchè soltanto da pochi giorni è online il sito della Finocchiaro. Spulciando quelle pagine non sono riuscito a trovare il programma ma qualcosa che lo rappresenta pienamente, il discorso tenuto alla valle dei templi in occasione del lancio della campagna elettorale. Fuori dalle retorica di circostanza ho letto con particolare attenzione quelle che erano le proposte per capire, che adesso provo a sintetizzare per futura memoria.

Nell’amministrazione pubblica per guarire da quell’inesplicabile lentezza si propone:
– la creazione di una commissione con il ruolo di costruire un piano strategico per rendere efficienti gli uffici della regione;
– favorire la meritocrazia dei dipendenti;
– coinvolgere i cittadini nella valutazione dei servizi;
– approvare una legge sui tempi certi della burocrazia, con tetti massimi per provvedimenti di risarcimento al cittadino e all’impresa se i tempi non vengono rispettati;
– ridurre le carte attraverso una gestione telematica avente anche il ruolo di rendere impossibile l’insabbiamento delle pratiche per favorire amici degli amici.
Ai professionisti siciliani si promette di eliminare gli albi che favoriscono coloro che sono vicini alla politica per eliminare le troppe differenze tra chi è figlio di professionista e chi non lo è.
Aiutare chi non paga il pizzo, chi non inquina, chi non usa capitali mafiosi, chi non sfrutta il lavoro, chi garantisce la sicurezza dei propri dipendenti creando una certificazione di qualità per le aziende che renda conveniente la legalità.
Sulle infrastrutture no al Ponte come unica soluzione al problema della mobilità. Finanziamento delle opere stradali per gli spostamenti tra i piccoli centri e all’interno di grandi città finanziate dal piano ANAS e dalla legge obiettivo per l’importo di 1400 milioni di euro e le opere ferroviarie finanziate dal piano FS per un importo di circa 3000 di euro per il passante di Palermo e il raddoppio di tratte sulla Palermo Messina.
Sfruttare le autostrade del mare per gli autotrasportatori in maniera tale che i prodotti siciliani possano giungere velocemente i porti dell’Adriatico e del Tirreno, il tutto finanziato con gli incentivi previsti dalla legge sull’ecobonus.
Per favorire gli spostamenti dei cittadini con il resto d’Italia rendere più frequenti i collegamenti aerei a tariffe contenute e più efficienti i servizi ferroviari.
Sviluppare i porti per il ruolo strategico nel mediterraneo ed in primo luogo riconvertire il porto di Augusta in porto HUB del mediterraneo.
Per favorire il diritto allo studio migliorare la distribuzione delle borse di studio e i servizi scolastici per i quali ad oggi si spende più del doppio della Lombardia e dell’Emilia.
Per favorire la ricerca migliorare e rendere efficiente la programmazione finora latente visto che la Regione deve restituire 9,2 milioni di euro per programmi errati.
Recuperare il flusso di ritorno dei ragazzi verso il nord, eliminando le chiamate dirette che non premiano il merito.
L’amministrazione della regione è un tema che torna spesso perchè centrale nel programmare lo sviluppo economico e ancor più perchè è stato bistrattato dal centrodestra che a speso 2167 milioni di euro a fronte dei 626 della Lombardia. Spendendo però 5 milioni in meno in assistenza sociale, come se non ce ne fosse bisogno. Per il turismo si spendono 300 milioni contro i 51 della Toscana.
Per monitorare tali spese si propone un osservatorio sulla spesa pubblica con personalità di competenza e indipendenza fuori da ogni discussione che renda pubblici periodicamente i propri rapporti.
Sulla rete idrica abbandonare il progetto di Cuffaro di costruire due nuove dighe, finora incompiute, e piuttosto rafforzare e riparare la rete per evitare lo spreco di acqua per strada.
Sui rifiuti l’ex presidente ha inaugurato 4 mega inceneritori per smaltire 2,5 milioni di rifiuti (quando in tutta Italia ne vengono bruciate solo 3 milioni), ha abbandonato la raccolta differenziata e ha distribuito 250 milioni di euro per consulenze, piazzole, strumentazione e campagne stampa senza risolvere il problema, anzi aumentando i debiti e con una raccolta differenziata tra le più basse d’Italia (peggio di noi solo il Molise).
Queste sono le principali sfide proposte. Anche se sono convinto che l’uomo della strada non decide in base ai programmi sarebbe bello veder scegliere con coscienza.

Sabato parmigiano


Il tasto RESET

Bisogna dire che, a parte qualche languore nostalgico, la memoria degli abitanti della Città funziona ad intermittenza. Succedono spesso dei cortocircuiti fra memoria a breve e a lungo termine. Certe volte si dimenticano fatti appena accaduti e che pure hanno suscitato un’estrema indignazione. Probabilmente gli abitanti della Città devono avere da qualche parte, nel cervello, un tasto reset. Come i computer. Un tasto che inavvertitamente premono prima di ogni turno elettorale e cancella completamente la memoria del disco fisso. Solo così si può spiegare il fatto che nella loro mente ogni volta non rimane traccia delle promesse fatte e delle delusioni subite; solo così si può spiegare lo spensierato autolesionismo che da sempre li caratterizza al momento di andare alle urne.

Per completezza il tasto reset va pressato una seconda volta dopo essere usciti dal seggio elettorale.Perciò gli abitanti della Città quasi mai ricordano per chi hanno votato l’ultima volta. E dunque si sentono pienamente autorizzati a mugugnare ogni volta che in un quartiere salta il turno di distribuzione dell’acqua. Ecco perché a proposito della mancanza di lavoro fioccano le indignazioni al bar, nei negozi, nelle portinerie; e sono indignazioni sanguinarie, che paiono dover sfociare da un giorno all’altro in una nuova rivolta dei Vespri.

Non bisogna dimenticare che però la rivolta dei Vespri venne scatenata non da una delle innumerevoli vessazioni subite dagli abitanti della Città attraverso i secoli, ma da una singola insolenza rivolta all’onore di una donna. I francesi opprimevano, tartassavano, angariavano così come prima e dopo di loro avevano fatto punici, greci, romani, bizantini , arabi, normanni, svevi, aragonesi, borbonici e chissà quanti altri. Ma l’evento che fece saltare il tappo della rassegnazione con tanta virulenza fu una parola di troppo rivolta a una signora. Questo dovrebbe indurre a riflettere sulla scala di valori che presiede alla collera degli abitanti della Città.

Quando manca l’acqua, quando non viene rinnovato il contratto a una delle molte sigle dei lavoratori precari scattano subito blocchi stradali, con un sovraccarico di furia collettiva da far spavento []. Tu, viaggiatore ingenuo, immaginerai che alle prossime elezioni degli scalmanati daranno una lezione ai politici che li hanno cosi malamente ingannati. Si ricorderanno che chi è chiamato a gestire l’emergenza idrica e occupazionale è la stessa persona che quelle emergenze ha contribuito a creare. Dice il proverbio: nessuno è talmente ignorante da non sapere se una scarpa gli sta stretta o meno. Ma la coscienza politica è falsata: non sarà cosi perché gli abitanti della Città non riescono a collegare le elezioni a quello che viene prima e dopo. Perché, sempre disgraziatamente, qualcuno tocca il tasto reset, la memoria si perde e le elezioni vanno come sono sempre andate.

Da Palermo è una cipolla
di Roberto Alajmo

Abbiamo frainteso ancora….

L’ennesima, bellissima uscita di Berlusconi è un misto di ignoranza, superficialità, maschilismo, indifferenza, classismo. E’ quanto meno rappresentativa di tutto il suo essere. Credo però che alla fin fine lui voleva dire tutt’altro. Sicuramente lo abbiamo frainteso tutti quanti.
Per aiutarci a ricordare tutte le volte che lo abbiamo frainteso qualcuno a creato il sito http://silvioberlusconi.splinder.com/, in cui vengono raccolte le sue frasi più famose. Sarebbe utile raccogliere anche tutte le dichiarazioni dei suoi portavoce per camuffare o aggiustare il toro su ciò che esce da quella bocca.

Candidature oneste e pulite, ora

Il Comitato Addiopizzo ha pubblicato in questi giorni una lettera che vuole essere un richiamo ai Siciliani per la ricerca della pulizia e dell’onesta nella politica, soprattutto in vista delle elezioni che si terranno tra un mese esatto.

Ma perchè tutti questi partitini?

Vi siete mai chiesti il motivo per il quale vengono formati partiti cosi piccoli da non poter raggiungere neanche lontanamente il parlamento? E dove li prendano poi i soldi per organizzare tutta la campagna elettorale?

Fermo restando che sono perfettamente d’accordo al finanziamento pubblico dei partiti, perchè non possiamo pensare che i partiti possano vivere senza soldi senza arrivare ad una nuova tangentoli, è veramente assurdo vedere dei partiti presentarsi alle elezioni soltanto per avere il rimborso elettorale grazie ad una legge assurda.
Se volete saperne di più leggete quanto scritto qui.