Che paura!

Un servizio di 40 anni fa, questo qui del Tg1 sugli Emo.

La voglio “Maritata”

Il sapore della Sicilia c’è tutto.
I cannoli, i biscotti col “cimino”, un paio di ceramiche di Caltagirone, le torte, lo sfincione, la pizza a taglio, il pentolone con meusa e saimi, le arancine, i cazzilli, le panelle.
E poi l’inconfondibile marchio, l’insegna storica. Alle pareti le foto in bianco e nero della città.
Per fortuna senza nessuna forzatura nell’immagine stereotipata della Sicilia, niente pupi e carri.
Cool, come non si può che pretendere per un’azienda che proviene dalla città più cool d’Italia, come ricordavano certi esilaranti cartelloni in giro per Palermo qualche anno fa.
Arredamento chic, perfettamente calato nell’atmosfera di Brera.
Prezzi anche. Sicuramente legati all’enormità degli affitti in zona e a spese che sicuramente non sono quelle di Palermo.
Certo un pò esagerati, soprattutto se rapportati alle porzioni a cui siamo abituati.
Meglio virare sui piatti misti, il cui prezzo è più contenuto (8 euro) e con il quale è offerto anche un bicchiere di buon vino Siciliano.
Se invece ci si lascia perdere la mano si può restare un pò frastornati dai 4 € per 3 panelle e 3 cazzilli.

Ma siamo a Milano, ed i prezzi sono comunque in linea, e alla fin fine ne vale la pena. E i clienti spero che, come stasera, non manchino.
Del resto in questi giorni chiunque incrociassi sapendo della mia “Palermitudine” mi informava dell’apertura di quest’arrivo a Milano. Per cui la notizia è circolata anche molto bene.

P.s. Servizio ottimo, anche se ancora da mettere a punto in qualche aspetto. Per esempio con un corso accelerato di cucina siciliana per i camerieri (no, il vino non è “il girasole di Vittorio”, e no, non sfingione, mio Dio!!).

Titanic

Palermo sta affondando.
E l’orchestra continua a suonare.

(Corriere.it : Il grande buco dei conti di Palermo)

Sappiate che

Oggi ho scoperto che nella diocesi di Milano non esiste il mercoledi delle Ceneri. Il Carnevale finisce sabato. Per cui la prossima sarà la domenica delle ceneri e con essa comincierà la Quaresima.
Questo perchè qui esiste il rito Ambrosiano. Avevo notato altre stranezze durante la celebrazione.
Sto cercando di capirne i perchè. Andrò a rifare il catechismo, a questo punto.

Ferrovie abbandonate

Di ferrovie abbandonate ne ricordo, in questo momento, soltanto due.
Mi ricordo le gallerie, con il loro buio di pece, indicibile, accompagnato dal nostro silenzio lungo la marcia.
Le canzoni terminavano e si aspettava che la luce, li in fondo, lentamente, finalmente, arrivasse.

La prima è lungo la Valle dell’Anapo. Per ben due volte in route.
La seconda nella zona di Monreale, tra Pezzingoli e Giacalone. Percorsa in bici una domenica pomeriggio.

Ci pensavo guardando questa bella iniziativa. Peccato avere qui con me soltanto questa foto con cui partecipare al concorso.

Alla faccia della coerenza

1. Stamattina il decreto anti-fannulloni non era passato per assenze ingiustificate. Non si era raggiunto il numero legale.

2. Si tagliano gli sprechi e poi si sposta la data per il referendum imponendo un costo alla collettività di 400 milioni di euro. Giusto per farlo fallire.

Bellaggio

Un successo senza limiti

Questa mia foto di quasi due anni fa è piaciuta molto in giro. Quando l’ho pubblicata su Rosalio, quando mi hanno chiesto di partecipare ad una mostra.
Ieri ho visto che la stessa idea è sul nuovo libro del grande Daniele Billitteri.

Niente più limiti

Da stasera posso collegarmi da casa con una linea Adsl. Finalmente abbandono il lento Umts.

Genchi

L’uomo che sa è finito a preparare le divise.