Questo è il giornalismo, baby!

Guardiamo con troppa benevolenza e con una certa invidia a ciò che avviene al di fuori dei nostri confini, territori in cui il diritto viene rispettato, in cui la macchina dello stato si muove con perfino troppa efficienza, in cui il rispetto per il bene comune è supremo.
Guardiamo ai giornali anglosassoni con una forma di adorazione, pagine in cui viene raccontata spesso la verità su ciò che da noi non si può più dire. Una sorta di coscienza esterna che di tanto in tanto ci indica la strada migliore da seguire.
C’è un eden intorno a noi, in cui potremmo metter piede in un attimo per quietare i nostri animi rattristati dai vizi Italici di cui ci dimostriamo stanchi.
Eppure un dubbio, in questi giorni, l’ho avuto, dopo aver letto questo articolo. Un dubbio sull’ampiezza delle vedute con cui dall’estero guardano noi, sulla capacità attribuita ai giornalisti stranieri di guardare ai fatti e non alle opinioni. Sulla possibilità insomma di raccontare la realtà abbandonando gli stereotipi per cui siamo apprezzati.
Chi legge questo piccolo blog sa quanto apprezzi il lavoro svolto da AddioPizzo in questi anni, stima confermata negli ultimi anni, da quando cioè persone a me molto vicine hanno cominciato a collaborare a quest’associazione.
Non molto tempo fa la richiesta di un intervista da parte del Sunday Times, rinomato inserto online del Times di Londra, non poteva che apparire come un’ottima opportunità per far conoscere il lavoro condotto in questi anni, e far comprendere oltre i confini quale fosse il seme di rinnovamento gettato a Palermo.
Un’intera giornata poi a contatto con il giornalista inglese
“These are just some examples of all the untruths reported in the article by the journalist Dan Mc Dougall.

  • “Members of Addiopizzo receive constant death threats…”
    I membri di AddioPizzo non hanno mai ricevuto minacce di morte.
  • “We don’t have the police on our side, as many of them are bought off by the Cosa Nostra”
    Abbiamo avuto un grosso supporto dalla polizia che lavora con molta professionalità e senza di essi non avremmo ottenuto cosi tante denunce dai commercianti.
  • “Some of our members’ homes have been sent letter bombs. Our families are threatened…”
    Nessuno dei soci ha mai ricevuto lettere bomba ne i nostri familiari sono stati mai minacciati.
  • “Cervillera’s mission is personal. Her uncle, a police officer who refused to take mafia bribes, was killed by a car bomb. Her mother was also threatened”.
    Lo zio di Lidia Cervillera non è nè stato ucciso dalla mafia nè fa parte delle forze dell’ordine, e sua madre non è mai stata minacciata.
  • “Chiara Capri, 23, the owner of a fashion store, handed out leaflets.- As a businesswoman I was a victim of extortion,- she admitted. The mafia had come to her boutique and demanded £360 a month. Their threats had reduced her mother to tears. […] They threatened to kidnap my nephews on their way back from school […] She contacted the police and two of the men are being prosecuted, although the entire family still live in fear of reprisals”.
    Chiara è solo una volontaria che studia medicina e nè lei nè la sua famiglia hanno un negozio di vestiti. Lei non ha nipoti e ne lei ne la sua famiglia hanno ricevuto minacce.”

I commenti rilasciati sul sito del giornale sono entusiasti per l’opera condotta da queste donne nel combattere un male cosi grande, naturalmente. Ma l’immagine che ne esce della Sicilia è talmente distorta ed imprecisa da far rabbia.
Perchè fa giungere alla consapevolezza che forse l’unico modo per vendere l’immagine della Sicilia all’estero, anche per un giornale autorevole. sia quella di un territorio totalmente in mano alla criminalità, una zona selvaggia del mondo, esotica a suo modo, che conferma quell’immagine sedimentata da cinema, fiction e letteratura per un secolo e più.
Un luogo insomma a cui poter guardare per sentirsi fieri di vivere in un posto decisamente più civile.

Le colonne


Le colonne, inserito originariamente da MauViator.

“Purtroppo sono cose che capitano”

Dalla prima puntata dell’Era Glaciale. Agghiacciante è il commento più adeguato.

E intanto Palermo

Sembra la Thailandia….
(via Fb, foto di Dario Panzavecchia)

Un carico di ottimismo

Ci vorrà almeno una settimana per elaborare tutto ciò che sono stati questi due giorni ad Udine.

Le esperienze e gli incontri, la possibilità di guardare oltre i propri confini, confrontarsi con realtà cosi diverse, e spesso ben più drammatiche dei festini che oramai riempiono la cronaca dalle nostre parti.
Afghanistan, Colombia, Perù, Iraq, Monzambico, Stati Uniti, e la lista potrebbe continuare a lungo, uniti grazie alle capacità di Don Pierluigi Di Piazza.
Come raccontavo in una telefonata a mia madre, da queste giornate ricevi un’iniezione di positività, non tanto perchè incontri l’impegno di gente eccezionale, e neanche perchè da li se ne esce avendo risolto qualche problema, ma perchè incontri e guardi negli occhi gente che guarda con ottimismo al futuro, che la pensa come te, e che cosi ti fa sentire meno solo nel mondo.

Lacrime dal Sud

Eroe.
Cos’è un eroe?

Davvero continuiamo a credere che i ragazzi morti in una guerra lontana mille miglia da noi siano appellabili con questa assurda definizione? Forse lo sono davvero, eroi della quotidianità, della sopravvivenza. Ma, senza retorica, le chiamerei vittime. E basta.
Vittime di una società che non è capace di creare lavoro e opportunità in buona parte delle sue terre, e che cosi costringe tanti giovani alla ricerca di un’alternativa.
Una possibilità di riscatto, che li dove stanno non è concessa.

Basta scorrere i nomi delle vittime, i loro luoghi di provenienza, per rendersi conto delle loro storie. Il Sud, il martoriato Sud, continua ad offrire vittime. Corpi di uomini portati a spalla dai loro commilitoni fanno rientro in Italia.
E li immagino qualche anno prima, seduti sulle panchine della piazza del loro paese, immaginarsi un futuro. Snocciolare il rosario delle possibilità, in bilico tra una vita che dovrai invertarti giorno per giorno per campare, ed una sicura, che ti concederà serenità e qualche possibile piacere.
C’è Nunzio, che lavora nei campi col padre, e lo si vede già cosi poco, stremato dalla fatica ogni sera, per pochi euro, poi.
Certo, ci sarebbe qualcuno che qualcosa me la troverebbe anche, ma chissà cosa vorrebbe poi
E allora, di bivi non ce n’è poi tanti su cui ragionare. Andar via è il meglio che puoi offrire alla tua vita. E la strada più semplice è quella che conduce alla caserma
E’ un tentativo che passa per la testa a tutti, da quelle parti. Quando la naja era obbligatoria, tutti tentavano di prolungare il servizio, per poi sperare in un passaggio a tempo indeterminato
Adesso, molti continuano a tentare di sorpassare le rigide selezioni. Qualcuno supera il giudizio dei graduati, e con poche robe nella borsa, si lascia il passato alle spalle per la rigida vita della caserma.
Penserà di tirar dietro la sua ragazza conosciuta a quindic’anni per le vie del paese, o forse il suo amore sarà forestiero e faticherà a comprendere la sua malinconia, la sua rigida fermezza nel ritorno a casa ogni anno. E deciderà, come tiepida conseguenza, di sposarsi, comprar casa in un borgo a pochi passi dalla caserma. Ma i soldi, si sa, non basteranno mai. Trentamila euro per un matrimonio son tanti e poi c’è il mutuo, se mai lo accorderanno-
Quelle missioni all’estero, attraverso le quali prima gli consentivano di dar spazio allo sfizio della moto fiammante con cui farsi vedere in paese, diventeranno esigenza.
Si è ben disposti a lasciare per mesi casa, sapendo di rischiare, perche si sa che poi le disgrazie son sempre di altri, soprattutto quando poi ad aspettarti c’è quel peso con cui lo Stato ti risarcirà
Per cui, non parlatemi d’eroi, per l’amor del cielo.
Son poveri Cristi, andati fin li non per un ideale, ma per campare.
Con la dignità che altrimenti non è concessa.

Venezia, o Palermo?

Nel mio torbido rapporto con la Città, la amo ancora di più quando mi accorgo delle splendide opportunità che offre.
D’altronde, quale altra città al mondo consente di fare Wakeboarding per le sue strade?

I tre moschettieri

Gabriel Garko li batte tutti di ben 10 punti.
Di seguito a mordergli le caviglie l’uomo con la pistola Coliandro e i balli proibiti del buon Patrick Swayze.
E’ proprio un buon segnale vedere che anche i suoi elettori sono stanchi di vederlo blaterare nel nulla circostante.
Certo sono ancora tre milioni gli irriducibili, ma conto che tra essi ci sia anche qualche infiltrato.

Disattento

Ah, è cominciato X Factor?
Ottima collocazione, la prossima settimana il lunedi, magari.

Last week

A spasso tra alti e bassi, questa settimana, ultimo scorcio di ferie estive.
Bagnate dalla pioggia battente su Palermo.

Tra chi in tandem ha deciso di andare avanti e chi si è ritrovato a lottare sfidando le battaglie più difficili della vita.
Tra passeggiate in posti sconosciuti proprio dietro l’angolo, e posti che ho sempre voglia di far conoscere a chi non li ha incontrati prima.
Ed incontri tra passato e futuro, di nuove facce a riempire la costellazione che mi circonda.