Le rivoluzioni le fa il popolo, le fa per il pane e mai per le idee.
Le idee muovono soltanto chi ha il tempo per formularle, la fame mette in moto fin dalle viscere un moto di rivolta.
Guardo così le immagini di quanto succede intorno a noi, in Egitto, in Tunisia, e chissà dove domani, e mi chiedo, colmo della mia insipienza, cosa smuova quelle folle, cosa sia in grado di smuovere l’ira di un popolo.
Cado nel tranello più banale nel confrontarlo con chi, noi, di rivoluzioni non le ha mai fatte e mai le farà accettando con un quieto fatalismo quanto continua ad accadere intorno a lui.
Ripenso a quel film visto qualche giorno fa, ai sussidiari delle elementari e alle lezioni di storia, ai Pisacane uccisi dai contadini che non volevano la rivoluzione, a quanto si sia avvezzi al torpore dal non pensare ci possa mai essere di meglio.
A quanto al solo pensare ad una piazza qui venga fuori soltanto uno sbadiglio di chi guarda un altro treno passare sullo stesso binario.