Torno subito

Ci vediamo da domani. Ho un pò di cose che mi frullano per la testa e di cui vorrei parlare.
Ma per adesso sono a Palermo e non sono ammesse distrazioni.

Le colpe di Donadoni

Donadoni sta per essere cacciato dalla nazionale. Poco prima dell’inizio degli Europei ha chiesto di eliminare la clausola di rescissione di 900 mila euro in caso di licenziamento.
Ecco cosa ce ne facciamo della gente per bene, tiriamo lo sciaquone e la mandiamo a casa.
Donadoni, a 45 anni, è in Italia il più giovane in posizione di rilievo cosi esposta mediaticamente. E’ stato messo li quando su quella panchina non voleva stare nessuno, per via della sua faccia pulita e per dare un segnale di discontinuità dopo Calciopoli. Ha fatto il suo dovere, ma non ha vinto l’Europeo forse perchè i giocatori non avevano gli stessi stimoli e gli stessi valori di due anni fa. A fatto qualche errore, come se non fosse ammesso farne. Ha perso con discreto onore con la Spagna, mica con il Pizzighettone.
In questi giorni si parla di rinnovamento anche nel Pd, e si richiama il ricambio generazionale, in special modo da i Mille. Ma mi chiedo, la faccia giovane serve solo a dare un’immagine diversa per poi dargli un calcio in culo al primo errore, per poi far tornare il vecchio con maggior forza e come salvatore della Patria?

P.s. La foto è stata scattata la notte della vittoria di Berlino. Per tirarci su!

In bilico

Altro bivio,
altre decisioni in bilico,
un paio di notti per pensare.
Saggezza
serenità
è ciò
che desidero.

Bufale didattiche

Lo si dice sempre. I giornali italiani sono pieni di culi, tette, storie d’amore svendute in prima pagina e li tutti ad indignarci, a fare i moralisti e via. Poi queste riviste occupano parte più rilevante nelle edicole e conquistano anche le televisioni.

In questi giorni una grande lezione al proposito l’ha data Emma Bonino, dimostrando il valore dei nostri giornali e quelli che sono gli interessi della nazione.
Il gossip vale ben più dei grandi problemi del mondo, è questo che la gente vuol sentire, non prendiamoci in giro. Di interviste noiose non sappiamo che farcene, evviva il trenino a Capodanno, le interviste sulle spiaggie e i servizi sui calendari. E’ lo specchio di ciò che siamo, perciò vi prego, meno ipocrisia.

Nascita di un logo. Pechino 2008

Un grazie a Pietro per la segnalazione.

Certe cose sono nell’aria

Si decide ieri di andare a mare in Liguria, con l’incombenza della partita, e si opta per Sarzana:

– Arrivati in stazione il treno è soppresso. Aspetteremo il prossimo, dopo mezz’ora.

– A Sarzana, gli autobus che portano a mare stranamente sono centellinati. Dovremo aspettare più di un’ora in paese. Optiamo per un giro in paese.

– Arriviamo in spiaggia all’una. Del resto è consigliato dai migliori dermatologi il sole nelle ore di punta. Intanto l’autista ci dice dove prendere l’autobus al ritorno.
– Gli orari del ritorno sono tremendi. Dovremo prendere l’autobus almeno un’ora e mezza prima della partenza del treno.

– Ci godiamo il mare e sento quanto ne ho bisogno. Bastano poche ore per ricaricarmi.

– Andiamo alla fermata. L’autobus non passa all’orario previsto. Decidiamo di chiamare il numero verde, dopo un’animata discussione al telefono scopriamo che l’autobus passava dall’altra parte della strada, contro ogni possibile principio. Riusciamo comunque a farci inviare un autobus fuori servizio che ci riporta alla stazione.

– Per fortuna almeno il treno del ritorno è puntuale, ma sono cotto come una pera. Insolazione.
– A casa, la partita è appena cominciata da tre minuti.

Dopo una giornata cosi, francamente, non me la sarei sentita di festeggiare. Grazie Spagna.

Imenoplastica

L’obiettivo dell’ultimo governo Berlusconi è stato dichiarato: ricostruirsi una verginità.
E siccome non basta mettere a tacere i giudici, adesso chiede pure l’indulgenza ad personam per ricevere la comunione, da buon cristiano.

Per fortuna, nonostante tutte le critiche, i cardinali non sono in quota a nessun partito.

Qualcuno ha voglia di acqua limpida?

Il gioco di ruolo delle elezioni si è svolto anche questa settimana. Sebbene pochi se ne siano accorti anche provinciali e comunali un pò in tutta la Sicilia hanno dato il loro verdetto. Nessuna novità era attesa e cosi, per non tradire futili speranze, tutto andato secondo il programma prestabilito.
Cosi come in ogni gioco di ruolo non si prevede un cambio delle vesti ci si guarda bene da cambiare i rigidi dogmi del mondo elettorale siciliano. I feudi d’altronde si devono alimentare e ogni occasione è buona per alimentare promesse. Ragionando in questi termini mi risulta persino più semplice comprendere il motivo per cui la prossima finanziaria, nella logica del risparmio, l’eliminazione delle province non comprenda nel computo quella di Palermo.

Se è vero, come del resto credo, che esse sono inutili in quanto il loro ruolo può essere ben ripartito tra comune e regione, visti i compiti marginali a cui si dedicano, permettendo d’altro canto un risparmio notevole di denaro pubblico, qual’è il motivo per cui si intendono come aree metropolitane Firenze o Bari, e non Palermo?

Tornando ai risultati attesi mi viene da ripensare ad uno spezzone del film su Malcom X, rivisto lunedi sulla 7.
Quando Malcom discutendo con il suo padre spirituale, Elijah Muhammad, apprende un’insegnamento. Elijah parlando della condizione dei Neri d’America e della loro accondiscenza alla posizione a cui erano relegati rispetto ai bianchi, fa vedere un bicchiere di acqua sporca. Se nella vita tu hai bevuto soltanto acqua sporca pensi che sia la più buona che possa esistere al mondo. E lo continuerà a credere fin quando nessuno verrà a mostrarti che esiste anche un acqua limpida.
E in Sicilia per quanto ancora in così tanti godranno a bere acqua torbida?

Dacci oggi la nostra sfida quotidiana

Sto leggendo in questi giorni “Il matematico impertinente” di PierGiorgio Odifreddi, una raccolta di ragionamenti intorno a religione, politica, logica, matematica e scienze, seguendo il filo del ragionamento analoga a quella di una dimostrazione matematica. Ne vengono fuori riflessioni particolarmente ardite ed inusuali. Alcune condivisibili, altre molto meno, ma tali da renderlo interessante, non fosse altro per la possibilità di offrire un “altro” punto di vista.
Ad esempio ho appena finito di leggere il capitolo che si chiama ” Sfidare Dio a duello”, e ne riporto uno stralcio:

<<"Dacci oggi la nostra sfida quotidiana", prega l'uomo occidentale contemporaneo, e come spesso gli accade si rivolge a Dio senza accorgersi che sta bestemmiando. La positività che noi associamo a sfide e disfide rimuove infatti il significato originario di queste parole, e dimentica che in origine esse significavano letteralmente infedeltà, inaffidabilità e insicurezza, a seconda delle accezioni del latino fidus […].
Se la natura dello sfidante è dunque di essere un infedele nei fatti e un mentore nelle parole, il suo prototipo non può essere altri che il Diavolo, cioè colui che ha lanciato la prima sfida alla fede e alla verità, rivolta naturalmente contro Dio. Nella mitologia mediorientale questa sfida primigenia è stata presentata negativamente, come rottura primordiale dell’ordine divino delle cose. Ma la positività a cui alledavameo mostra che oggi noi apprezziamo nella disobbedienza a Dio il primo eroico atto di liberazione dalla suprema tirannide.
Agli inizi, infatti, le cose appartenevano tutte a quell’unità indivisa che è la vera essenza della divinità. Ma nel momento in cui qualcosa decide di staccarsi dal tutto per acquistare un’autonomia individuale, l’unità divina si spezza e si crea una scissione dalla quale prende appunto il nome il Diavolo. In greco, infatti, diabolé significa “divisione”, e il suo contrario è symbolé, la “riunione”: per questo Dio parla olisticamente per simboli, e il suo alter ego dualisticamente per contrapposizioni. >>

Il sonno del PD

Leggevo ieri sul blog di Luca Sofri questo post. Il Pd ha voluto finora dialogare per cercare di limitare i danni della cocente sconfitta, e ha dimenticato per questo ciò che il suo elettorato chiede. Il risveglio tardivo arriva solo ora che Berlusconi sta mostrando chiaramente il motivo principe per il quale si trova li.

Leggete anche voi, prego:

La goccia, e il vaso traboccato

Io lo so che i simboli contano più di quanto non contino per me, che tendo spesso ad essere eccessivamente pragmatico e concreto. E però a me sta un po’ sulle palle che a eccitare l’indignazione della sinistra, e le proteste definitive e minacciose dei suoi leader, sia stata l’eventualità di una legge che impedisce di processare il primo ministro, e non la ventilata abolizione della legge Gozzini, la stretta incivile sugli immigrati o l’affossamento di ogni disciplina e progetto sul sistema dell’informazione. A me sta sulle palle che l’unica cosa su cui non si tratta sia la speranza di una condanna per Berlusconi, mentre si può dialogare sulle condanne per tutti quanti noialtri. A me sta sulle palle che delle piccole élites privilegiate predichino lo scandalo di una legge ad personam, trascurando il fatto che tutte le altre leggi colpiscono personam di cui si disinteressano.
E mi chiedo dove sia finito quel “capire gli interessi della gente”, se si pensa che agli elettori che in massa hanno votato Berlusconi interessi davvero la sua condannibilità piuttosto che mille altre cose che colpiscono le loro tasche e le loro vite. Con l’eccezione di quelli così allenati all’indignazione antiberlusconiana da essere disposti a far mettere in galera i clandestini a centinaia purché si mantenga una speranza che in galera ci vada anche Berlusconi.
Mettetevelo in testa: le elezioni le abbiamo perse, e le ha vinte un centrodestra pessimo e guidato da uno come Berlusconi. Se volevate un paese fatto a misura della sinistra, lo educavate meglio e vincevate le elezioni. Adesso sembriamo i tifosi della nazionale che protestano se l’Olanda fa il biscotto. Le abbiamo perse, e ora cerchiamo di stabilire delle priorità: tra le mie – e quella di moti altri- la processabilità del primo ministro non è la prima.