La costanza per scrivere qui non è quella dei tempi migliori, devo ammetterlo. Come al solito l’intensità delle settimane si dimostra inversamente proporzionale al numero di post che riesco a scrivere.
Ad aumentare la normale dose di impegni, si è aggiunto in queste settimane, un obiettivo nato da un’idea un pò presuntuosa e forse un pò folle.
Di fatto, per farla breve, ci siam ritrovati tra palermitani a pensare che davvero molto dell’impegno che aveva riempito le nostre giornate fin quando eravamo giù in Sicilia non potesse essere disperso. Uno spreco di energie che, a dispetto dell’inutile e contagiosa frenesia dei milanesi, non poteva esaurirsi cosi facilmente.
Avevamo pensato per di più, che creare un appoggio qui, complementare a quello che giù si cerca di fare in termini di affermazione dei principi di legalità, potesse avere un’importante valenza.
Era un chiodo che lentamente perforava i miei pensieri da tempo, che avevo cercato di mettere da parte molto maldestramente in questi anni, giusto per far rimarginare certe ferite, ma che comunque non si era mai tradotto in un pur timido tentativo. Occorreva un appoggio che è arrivato, con una concomitanza di avvenimenti che ha gettato qualche base in più su cui costruire questo percorso.
Si tratta di una fase puramente embrionale, di condivisione delle idee e degli obiettivi che possano essere fattibili per il lavoro in una realtà che conosciamo davvero poco. Al nostro fianco hanno abbracciato la causa fin da subito alcune associazioni locali, che da tempo si confrontano su argomenti simili, e che potrebbero aprire a noi gli occhi su quanto possa essere complicato agire da queste parti. E’ questo infatti il primo scoglio che dovremo provare a superare, partendo da alcune banali considerazioni.
Non potremo, in primo luogo, limitarci nella semplice riproposizione di quanto fatto dalle altre associazioni, che numerose, provano a parlare degli stessi temi. Dovremo parlare un linguaggio diverso e parlare a target totalmente diversi.
Giocherà in questo la nostra capacità nel costruire meccanismi creativi capaci di spezzare l’indifferenza che sembra caratterizzare (sto generalizzando, certo) una realtà sociale che sembra muoversi nell’unica direzione della difesa del proprio, personale, interesse. Una realtà che difficilmente si lascia coinvolgere su temi che sente non debbano appartenergli. Di fatto un quadro sociale in cui la Lega domina pienamente la scena, con le risposte che grossolanamente offre alle priorità imposte dalla pancia dei suoi elettori.
La fattibilità della proposta che vorremo attuare si giocherà sulla capacità di entrare in contatto con le fasce della popolazione che ignorano questi problemi e sulla forza del messaggio per creare quell’empatia che, su ogni tema, è alla base di una valida sensibilizzazione. Per quanto possa suonare come una provocazione non ci si aspetta il confronto con chi già conosce questi temi (e dai quali ci si aspetta un appoggio più fattivo, a questo punto), ma quello con chi finora si è escluso da questo dibattito relegandolo agli argomenti di sottofondo di un cianciare che non interessa.
Sarà questa la base che dovremo cominciare a costruire e che potrà servire in seguito alla creazione di obiettivi lentamente più ambiziosi che perora albergano soltanto tra i nostri pensieri più positivi.
p.s. Per i milanesi, siamo aperti alla vostra collaborazione. Se ci credete un pò anche voi.
Ad aumentare la normale dose di impegni, si è aggiunto in queste settimane, un obiettivo nato da un’idea un pò presuntuosa e forse un pò folle.
Di fatto, per farla breve, ci siam ritrovati tra palermitani a pensare che davvero molto dell’impegno che aveva riempito le nostre giornate fin quando eravamo giù in Sicilia non potesse essere disperso. Uno spreco di energie che, a dispetto dell’inutile e contagiosa frenesia dei milanesi, non poteva esaurirsi cosi facilmente.
Avevamo pensato per di più, che creare un appoggio qui, complementare a quello che giù si cerca di fare in termini di affermazione dei principi di legalità, potesse avere un’importante valenza.
Era un chiodo che lentamente perforava i miei pensieri da tempo, che avevo cercato di mettere da parte molto maldestramente in questi anni, giusto per far rimarginare certe ferite, ma che comunque non si era mai tradotto in un pur timido tentativo. Occorreva un appoggio che è arrivato, con una concomitanza di avvenimenti che ha gettato qualche base in più su cui costruire questo percorso.
Si tratta di una fase puramente embrionale, di condivisione delle idee e degli obiettivi che possano essere fattibili per il lavoro in una realtà che conosciamo davvero poco. Al nostro fianco hanno abbracciato la causa fin da subito alcune associazioni locali, che da tempo si confrontano su argomenti simili, e che potrebbero aprire a noi gli occhi su quanto possa essere complicato agire da queste parti. E’ questo infatti il primo scoglio che dovremo provare a superare, partendo da alcune banali considerazioni.
Non potremo, in primo luogo, limitarci nella semplice riproposizione di quanto fatto dalle altre associazioni, che numerose, provano a parlare degli stessi temi. Dovremo parlare un linguaggio diverso e parlare a target totalmente diversi.
Giocherà in questo la nostra capacità nel costruire meccanismi creativi capaci di spezzare l’indifferenza che sembra caratterizzare (sto generalizzando, certo) una realtà sociale che sembra muoversi nell’unica direzione della difesa del proprio, personale, interesse. Una realtà che difficilmente si lascia coinvolgere su temi che sente non debbano appartenergli. Di fatto un quadro sociale in cui la Lega domina pienamente la scena, con le risposte che grossolanamente offre alle priorità imposte dalla pancia dei suoi elettori.
La fattibilità della proposta che vorremo attuare si giocherà sulla capacità di entrare in contatto con le fasce della popolazione che ignorano questi problemi e sulla forza del messaggio per creare quell’empatia che, su ogni tema, è alla base di una valida sensibilizzazione. Per quanto possa suonare come una provocazione non ci si aspetta il confronto con chi già conosce questi temi (e dai quali ci si aspetta un appoggio più fattivo, a questo punto), ma quello con chi finora si è escluso da questo dibattito relegandolo agli argomenti di sottofondo di un cianciare che non interessa.
Sarà questa la base che dovremo cominciare a costruire e che potrà servire in seguito alla creazione di obiettivi lentamente più ambiziosi che perora albergano soltanto tra i nostri pensieri più positivi.
p.s. Per i milanesi, siamo aperti alla vostra collaborazione. Se ci credete un pò anche voi.
Quando leggo post come questi mi rendo conto di quanto lo scoutismo lasci dentro. Il voler "lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato" unito all'abitudine di non star con le mani in mano trasforma le persone in qualcosa di migliore…
Ciao,
Emanuele
Il rovescio della medaglia è che non ti senti mai completamente apposto fin quando non fai qualcosa, e ti senti di buttare il tuo tempo se svolgi quello che poi sarebbe la tua "ordinaria amministrazione"