Prodigi

Da un paio di giorni che nell’autoradio sono tornati i Prodigy.
Ho spulciato nella mia discoteca e sono tornati fuori, spinti da un improvviso bisogno di energia che riaffiora in queste giornate.
Non più quei sonnolenti conduttori radiofonici alla mattina, ma i ritmi di Breathe e Firestarter, ad accompagnare i miei chilometri fino all’ufficio, dove il carico si fa sempre più pesante ed affiorano le prime responsabilità.
E’ ciò che cercavo.
Un paio di progetti sono in corso, altri partiranno a breve, e finalmente ho consegnato tutto quanto in commissariato per il passaporto, sperando che non facciano scherzi, adesso.
E poi la scorsa settimana ha lasciato in me postumi efficaci, risvegli per i miei pensieri assopiti, per le mie speranze accantonate.
Le serate passano facendo girare qualche disco e cercando di destreggiarmi tra le funzioni della Canon e dei primi timidi esperimenti.
Per non arrivare impreparato alla prima prova sul campo.
Perchè la valigia è già pronta per la prima, breve vacanza, in terra di Germania.

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