Consapevole del tuo rifiuto ti ho lasciato andare.
Eri li a due passi da me, eppure non ho avuto il coraggio di stringere il tuo braccio e avvicinarti a me, tanto da renderti inerte, per dirti finalmente ciò che avrei voluto.
Le gambe quasi tremavano, quando la tua figura si allontanava.
Siamo stati insieme per attimi infiniti, in un passato non troppo lontano. Momenti inutili in cui tutto ciò che andava detto è rimasto in un angolo. Sempre qualcos’altro a riempire quei vuoti.
E adesso so che le parole, pericolose, commoventi, taglianti, semplici, forbite, resteranno nel guscio e penserò nelle notti a come elaborarle nella speranza che un giorno torneranno fuori in un flusso incontrollabile.
Un flusso che sappia sfuggire al tuo sguardo. Che non si faccia intimorire da esso.
Perchè le parole che non ti ho detto non voglio non potertele dire mai.
Eri li a due passi da me, eppure non ho avuto il coraggio di stringere il tuo braccio e avvicinarti a me, tanto da renderti inerte, per dirti finalmente ciò che avrei voluto.
Le gambe quasi tremavano, quando la tua figura si allontanava.
Siamo stati insieme per attimi infiniti, in un passato non troppo lontano. Momenti inutili in cui tutto ciò che andava detto è rimasto in un angolo. Sempre qualcos’altro a riempire quei vuoti.
E adesso so che le parole, pericolose, commoventi, taglianti, semplici, forbite, resteranno nel guscio e penserò nelle notti a come elaborarle nella speranza che un giorno torneranno fuori in un flusso incontrollabile.
Un flusso che sappia sfuggire al tuo sguardo. Che non si faccia intimorire da esso.
Perchè le parole che non ti ho detto non voglio non potertele dire mai.
Se pensi di doverlo fare… non aspettare domani!
Ciao,
Emanuele
Non sempre ciò che scrivo è riferito al me di adesso o direttamente a me.
Ciao!