Erano passate poche ore dall’evento e già su Fb si moltiplicavano gli inviti contro Bertolaso, colpevole di non aver prestato ascolto ad un tecnico dell’istituto di Astrofisica che avrebbe predetto il sisma.
Io, che da ignorante ho sempre saputo dell’imprevidibilità dei terremoti, un sobbalzo sulla sedia l’ho avuto. Cosa avrebbe dovuto fare la protezione civile, spopolare tutti i paesi dell’Abruzzo solo per un’ipotesi di un tecnico che va contro tutti gli studiosi del mondo?
Poi a ben vedere, basta alzare il tappeto per comprendere che le cose stanno in maniera ben diversa.
1. il signor Gioacchino Giampaolo Giuliani è un collaboratore tecnico non laureato dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino, che è una delle venti strutture INAF;
2. il signor Giuliani lavora, come collaboratore tecnico, presso i Laboratori Nazionali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) del Gran Sasso per conto di IFSI-INAF, nel quadro di una collaborazione multipartner nell’esperimento LVD (Large Volume Detector) per la rivelazione di neutrini prodotti da collasso gravitazionale stellare;
3. le attività del signor Giuliani rispetto la presunta possibilità di previsione di terremoti non sono una ricerca INAF, ma vengono svolte dal Giuliani stesso per scopi personali al di fuori dell’orario di servizio per l’Istituto.
Quindi primo punto, quest’uomo non è un esperto di sismologia.
Secondo punto le previsioni erano generiche ed imprecise, capaci soltanto di creare confusione nella popolazione, come si legge su questo blog della rivista Le Scienze:
” il primo tra i recenti interventi di Gioacchino Giuliani è stato questo, su Donne Democratiche, il 24 marzo. Qui Giuliani dice: “Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo.”
Eppure pochi giorni dopo, domenica 29 marzo, lo stesso Giuliani (secondo la ricostruzione del “Corriere”), annuncia al sindaco di Sulmona che di lì a poche ore la città sarà colpita da un sisma devastante. Il sindaco, dal Congresso del PDL, è comprensibilmente turbato. Nella città abruzzese, raccontano i cronisti, la gente è in strada con coperte e materassi. E in effetti la notte di domenica 29 marzo un sisma c’è, ma è di magnitudo 4, e si inserisce normalmente nel contesto dello sciame sismico di bassa intensità che sta colpendo la regione ormai da mesi.
Pochi giorni dopo Guido Bertolaso denuncia l’accaduto, con parole forti, e Giuliani viene denunciato per “procurato allarme”. […]
Come si spiega che il terremoto devastante previsto per domenica 29 marzo non sia avvenuto?
Come si spiega che per il terremoto violento di questa notte non sia stato lanciato l’allarme dallo stesso Giuliani o dai suoi collaboratori? Giuliani spiega nelle interviste di oggi che il sisma era prevedibile, e che ieri sera lo vedeva anche dai sismografi. Perché non ha nuovamente lanciato l’allarme?
Si può dire “prevedere i terremoti”, se lo annuncio una settimana prima in un posto e invece succede una settimana dopo in un altro? Intendo dire: se si fosse dato retta al primo allarme si sarebbe evacuata Sulmona per un paio di giorni, immagino. Poi, tutti a casa. Il terremoto invece ha colpito più a nord, e una settimana dopo. Come si fa a dire che era una tragedia annunciata?
Lo sciame sismico in corso in Abruzzo è lì da mesi. Ma un episodio violento avrebbe potuto esserci oppure non esserci. Il 24 marzo, secondo lo stesso Giuliani, tutto si sarebbe esaurito entro pochi giorni…
Dalla cronaca, francamente, mi pare di capire che hanno ragione i geologi: non si possono prevedere i terremoti. Non con quel grado di certezza che permette di dire quanto saranno violenti e quando accadranno entro un ragionevole margine di approssimazione.
Peraltro le misure del radon, considerato un importante precursore sismico, sono allo studio da decenni. Su google scholar, il primo articolo che parla anche di radon tra i precursori sismici si intitola così: Earthquake prediction: a physical basis. Ha 270 citazioni, ed è uscito su “Science” nel 1973. Dunque non è che i geologi di tutto il mondo sono degli sprovveduti. Piuttosto non ritengono di avere ancora abbastanza informazioni dai precursori sismici per dire di poter prevedere i terremoti.”
Per cui non prendiamocela con nessuno, questa volta non ci sono complotti in atto.
Tecnicamente immagino che la possibilità di prevedere un terremoto sia molto simile a quella di prevedere il meteo a lunga distanza. Il modello matematico atto a descrivere i due fenomeni è così complesso che non esiste ancora (esistesse, prevenire i terremoti sarebbe l’ultima delle cose a cui penserei probabilmente).
Ci sono tecniche di analisi e previsioni euristiche, tutto qui.
Ciao,
Emanuele
Assolutamente.