Verdenero

Se non fosse per la lettura le cinque ore di treno che da Milano mi conducono ad Udine diventerebbero interminabili. E’ quanto mai facile entrare nei luoghi comuni, ed il treno in quanto esso lo rappresenta, ma non è come fare quelle tratte che portano verso il sud nelle quali trovi sempre pronto qualcuno con cui intraprendere una discussione, che ti rivela la sua vita, quella della sua famiglia, si sfoga e ti fa apprezzare l’arte sacra dell’incontro.
Su certe tratte ci si trova invece nel proprio posto quasi sempre in silenzio, e questo silenzio si rivela sempre proporzionale all’età del coinquilino di scompartimento, come se con l’età la diffidenza e la voglia di conoscere venisse soffocata dall’insipienza di certe rughe mal curate.
Venerdi ho terminato un bel libro ambientato a Palermo. Tre storie legate alle corse clandestine di cavalli che spesso hanno luogo per le strade della città. Tre storie molto diverse per tre diversi autori siciliani, Valentina Gebbia, Gery Palazzotto e Giacomo Cacciatore.
E’ un libro che fa parte di una collana edita da una piccola casa editrice milanese, la Edizioni ambiente, conosciuta qualche settimana fa in un bel locale milanese. L’idea, semplice ma efficace, di questa casa editrice è quella di tradurre in racconto il rapporto 2007 di Legambiente sulle Ecomafie coinvolgendo i più grandi nomi del noir Italiano, da Lucarelli a Wu Ming e DeCataldo. Inquinamento chimico, smaltimento di rifiuti, incendi, abusivismo, traffico di animali. Ne viene fuori una mappa di un’Italia sconosciuta, troppo spesso taciuta per meschinità e convenienza e dietro le quali si nascondono grandi delitti di cui ne è vittima chi, per inganni del destino, si trova su quella stessa, cattiva, strada.
Buona lettura.

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