La notte è più nera

Ho comprato nei giorni di Natale un libro, ho dovuto aspettare quel momento per riuscire a scovarlo tra gli scaffali di una libreria. Ero curioso, più del solito.
Non capita del resto tutti i giorni di scoprire che un ragazzo che ricordavi tredicenne, introverso e silenzioso, pubblichi un libro.
Una storia di pecore che vorresti uccidere, altro che contarle per addormentarsi, a cui conficcare paletti nello sterno. Una storia di formazione insolita, originale, di amicizie strampalate, esperimenti improbabili e di omicidi casuali.
Nera, come la notte, surreale come sanno essere i sogni.
E’ stato bravo, il ragazzo, nel trovare una chiave per raccontare i dubbi dell’adolescenza, almeno come me la ricordo anch’io.
E’ stato bravo tanto da cominciare a conquistare qualche premio letterario, roba che non dispiace affatto. Agli esordi, soprattutto.
Io, insomma, vi consiglio di leggerlo.
Si chiama “La notte è più nera“, e l’autore è Gianluca Scaglione.
Che, oltretutto ha messo su delle spalle larghe, e silenzioso è rimasto soltanto nei miei ricordi, almeno a giudicare dai video che circolano viralmente tra i blog cittadini.

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