“Provo una forma di sconosciuto piacere nel riprendere in mano formule e dimostrazioni infinite”
Che modo astruso e ampolloso per definire il piacere che ho riprovato nel riprendere il gusto per le dimostrazioni matematiche, in questi giorni.
Il lavoro d’ufficio ha di solito ben poco a che vedere con ciò di cui all’università ti sei riempito la testa, cosi concentrato sulla pratica, e per il quale a pochi veramente importa cosa ci sia dietro.
Per cui quando mi è stato assegnato un compito cosi ben piantato sulla teoria, non pensavo di esserne di nuovo in grado, di aver perso la stoffa.
Eppure, in pochi giorni, ricercando paper in rete, mi sono ritrovato di nuovo in mezzo a dimostrazioni, a formule, come non mi accadeva da tempo, e non mi è parso vero trovare un certo piacere, una sorta di rilassato stato dei sensi, nel riprovare a ricostruire il senso di quelle dimostrazioni, nel giungere al cosi volevasi dimostrare.
Per cui quando mi è stato assegnato un compito cosi ben piantato sulla teoria, non pensavo di esserne di nuovo in grado, di aver perso la stoffa.
Eppure, in pochi giorni, ricercando paper in rete, mi sono ritrovato di nuovo in mezzo a dimostrazioni, a formule, come non mi accadeva da tempo, e non mi è parso vero trovare un certo piacere, una sorta di rilassato stato dei sensi, nel riprovare a ricostruire il senso di quelle dimostrazioni, nel giungere al cosi volevasi dimostrare.
Roba che se me l’avessero detto quando preparavo gli esami…roba da nerd insomma.
l'unica cosa cghe ti distingue da un nerd è che nn porti sempre gli occhiali e che non sei stempiato
La realtà è che le cose fatte con lo stress pre-esame e con la tensione del dover esser valutati perdono il loro gusto!
Ciao,
Emanuele