Una settimana pericolosamente vorticosa

Sta andando proprio bene la settimana. Non c’è che dire.
Già il week end scorso si passeggiava su livelli da tempesta. E tra alti e bassi ieri la degna conclusione. Sperando che si fermi qui.
Il sasso che stava scivolando dalla montagna sta cercando di tornare su, in un modo o nell’altro. Ma non si sa quanto ci vorrà, dipende molto dalla dimensione di quel sasso li.
Devo capire ancora molto di quello che è successo. Non è facile dimenticare, ed in questo momento voglio soprattutto capire. Mercoledi la sorpresa e la possibilità di parlarsi guardandosi negli occhi però è stata utile, inaspettata ed apprezzata. Vedremo.
Intanto c’è stato il tempo per una bella serata, con una di quelle amiche che riscopri dopo molto tempo sul tanto vituperato Fb e con cui riscopri tanti pensieri simili. Anche lei a Milano, dopo un anno a farci incontrare è servito il concerto della tanto amata Malika Ayane, in una villa barocca qui vicino, ed è stato davvero delizioso. Non ho ancora capito cosa mi abbia preso di lei dopo aver ascoltato un paio di canzoni, e poi per intero il suo disco. Ma si sa, le alchimie sono strane da comprendere. Una serata estiva, che ci voleva davvero.
Ho avuto poca voglia di scrivere, e molta voglia di pensare e di distrarmi. E cosi ho scoperto Lost, di cui tanto ho sentito parlare tanti estasiati. Vi basti sapere che divoro almeno tre puntate al giorno. Quasi ossessivo.
E poi ieri. Tranquillo tornando da lavoro, volevo passare dalla farmacia. Non l’avessi mai fatto.
Frenata improvvisa della macchina che mi precedeva. Frenata mia, di conseguenza. Ed urto di un povero ragazzo in moto contro la parte sinistra della mia macchina.
L’ho visto perdere il controllo dallo specchietto posteriore, e sbalzare dall’altro lato della strada, contro una siepe. Il tempo di andare a soccorrerlo e il tipo davanti a me era già andato via. Gli stronzi ed i loro telefonini non mancano mai. Per fortuna il ragazzo era cosciente, e all’arrivo dell’ambulanza sembrava tutto apposto. Sono stato accanto a lui quanto potevo. Avevo un misto di timore per il suo stato e di rabbia per colui che era andato via. Sapevo di non avere responsabilità, e per fortuna ero supportato da molti testimoni che avevano visto chiaramente quello che era successo.
I carabinieri, giunti dopo un’ora abbondante, mi hanno spiegato come alla fin fine la colpa sia del motociclista, che non rispettava la distanza di sicurezza. E che, per quanto disdicevole il comportamento del fuggitivo, non era comunque coinvolto dell’incidente. La frenata improvvisa può essere sempre possibile.
Ho sentito un paio di volte i genitori del motociclista. Sembra che sia cosciente perfettamente, ma ha avuto danni a fegato e rene. Anche se non si sa di quale entità. Sono in ansia, naturalmente.
Speriamo bene.
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