Una riflessione di Alessandro Gilioli che mi fa tornare alle origini di questo blog, per condivisione di vedute.
Anche a me fanno paura i forconi della piazza, da accontentare poi.
Detto ciò, quello che sta succedendo attorno a lui è che:
1) Su tutti i giornali è apparsa una sua foto mentre veniva portato via in manette, e non si può.
2) La questura di Roma ha diffuso il video registrato a porte chiuse della sua confessione (poi ritrattata) e non avevo mai visto niente di simile in passato.
3) Non risulta che sia stata aperta alcuna indagine sulle botte che lui dice di aver preso.
4) Il fatto che rimanga in carcere con l’accusa di calunnia e autocalunnia, prontamente emessa mentre il tribunale del Riesame ne decideva la scarcerazione per lo stupro della Caffarella, è un’altra cosa un po’ strana – e non so se in Italia qualcuno è mai stato un giorno in galera per calunnia. E’ abbastanza evidente, comunque, che la decisione di tenerlo a Regina Coeli è stata presa per evitare lo “sdegno popolare” di un’eventuale scarcerazione.
E tutto questo, per quanto Loyos possa essere mascalzone, non è Stato di diritto. “