Ma che cool!

Forse arriverà il giorno in cui lascerò la mia residenza a Palermo. Ma fino a quel giorno non potrò fare a meno dall’informarmi su ciò che li accade.
Per questo sarebbe necessario per i palermitani e non leggere questo articolo su Rosalio di Stefania Petyx sulle priorità dell’amministrazione comunale più cool d’Italia.
E poi leggere anche quest’altro di suo marito sulla possibilità di usufruire del difensore civico per non limitarsi a lamentarsi dell’attuale stato delle cose in città.

Rewind Holidays

No, non mi sono fermato in questi giorni. E forse questa giornata a casa mi servirà a recuperare le energie che la vacanza mi ha fatto disperdere in:

Un viaggio d’andata segnato da terremoti, ritardi, sedili crollati sotto il mio peso, deviazioni per frana;
una notte di Natale anomala ed in cui, alla mezzonotte, ero già con gli occhi chiusi crollato sotto la stanchezza del viaggio;
la mattina della festa a messa a Pietratagliata a vedere un pò di vecchi compagni di strada e un pò dei ragazzi una volta nel mio “Reparto”;
il pomeriggio a pranzo dalla cugina a giocare col suo nuovo tavolo da biliardo guardando Gaetano divertirsi come fosse stato all’oratorio qualche decennio fa;
e poi la sera ai Candelai;
Santo Stefano a casa a godermi casa;
il 27 in partenza per Gela per finalmente rivedere Silvia;
un paio di giorni li a mangiare fino a scoppiare pesce e una Sette veli che non finiva mai;
tornare poi con lei a Palermo per continuare a mangiare la sera mare a Mondello con cugini più o meno acquisiti;
e le sere successive passate a rivedere un pò di amici (sempre mai abbastanza) per le vie del centro, accorgendomi di quanto ancora questa Città sia dentro di me,
nonostante tutto.
Con una notte di Capodanno tra le più belle degli ultimi anni, dopo aver declinato un pò di inviti per feste che ormai mi hanno un pò stancato. E ballando cosi dopo la mezzanotte in Piazza Sant’Anna, con una chiesa pericolante sulla testa, Palazzo Ganci alle spalle, sotto un cielo perfetto ed un clima primaverile.
E il nuovo anno a darmi la sveglia sempre troppo tardi per assistere all’immancabile concerto di Capodanno e per arrivare puntuale al pranzo di famiglia;
la sera poi a giocare a scacchi per poi passeggiare per via Libertà vuota;
scoprire al secondo giorno dell’anno il fascino dei giradischi e di un ottimo impianto grazie ad un venditore più unico che raro.
E poi la sera al Jackass ad ascoltare un amico suonare.
E la sera successiva a casa di Stefano ad ascoltare qualche vinile con una buona compagnia, a parlare di caos e rabbia per la difficoltà delle scelte di chi resta e di chi deve andar via da questa città.
E quando già sembra che non debba finir mai accorgersi che l’indomani è già tempo di far le valigie,

e di aver tempo solo da dedicare a chi più mi mancherà quando questi non saranno che ricordi.

La famosa nevicata del gennaio 2009

Diventerà un memorabile momento di cui si parlerà nei decenni a venire, come per la famosa nevicata del 1985, probabilmente.
All’arrivo alla stazione di Milano la città sapeva di ovattato. Poca gente in giro e un silenzio anomalo.
Una tragedia raggiungere casa. La macchina non poteva restare in stazione per tutti questi giorni, ma contavo di trovare un autobus o anche un taxi che dalla stazione della metro mi portasse a casa. Nulla, il deserto. Alla faccia dei servizi del benemerito Nord. Sono dovuto tornare alla stazione di Cascina Gobba per trovare un misero taxi. Un taxi poi fuori servizio e li soltanto perchè stava raccogliendo il suo parentame in arrivo dalla Sardegna. Devo ringraziare pure la buona sorte nonostante i maledetti prezzi che applicano.
E stamane?
Bloccato a casa, intorno sembra di essere intorno al Petito Moreno senza tracce di scioglimento. Ho provato a spalare una parte dei cinquanta centimetri di neve, ma dopo un’ora non ho fatto altro che creare un corridoio.

Anche se solo riuscissi a spalare il camminamento per far uscire dal letargo la macchinina, la strada su cui dovrei immettermi è totalmente imbiancata senza speranza di vedere uno spalaneve.
Ho chiamato a lavoro e sono in ufficio soltanto in tre. Con poche speranze di poter uscire stasera.
Utilizzerò la giornata per un rientro dolce alla normalità dopo questi quindici giorni di vacanza. Ho da sistemare un pò di regali, e spazzare casa da capo a piede.
Guarderò la neve calare fuori dalla finestra sperando almento di vederne diminuire l’intensità, per poi tornare a spalare.
A’ bella Milano!

Tanto per chiarire

Ehi, guardate che sono in vacanza, non sono sparito. Viene tristezza a veder diminuire in pochi giorni cosi tanto i lettori dei feed.

Palermo non mi da tempo per scrivere. E non mi dispiace neanche staccare questa mia dipendenza ogni tanto.
Da oggi però sto cercando almeno di rimettermi al passo leggendo un pò di quello che mi sono perso in queste settimane.