A forza di raccogliere frammenti,
incesellarli uno con l’altro,
si rese conto di quanto il risultato
fosse disuniforme e cosi poco delicato.
Prese quel vaso,
lo afferrò violentemente sulla sua testa
e decise di scagliarlo contro la parete dinnanzi a lui.
I settecentoventitrè pezzi lo circondarono.
Tutto ciò che aveva intorno
era tutto ciò che non poteva più essere.
Afferrò la scopa e la mise in un angolo
in attesa di gettare tutto via.
Adesso tutto appariva
più in ordine.
Era da quell’ordine
istantaneo
che volle partire.