Friuli, Udinese-Palermo 3-1

Riavvolgendo la pellicola, l’immagine più nitida non può che essere quella più recente.

Come detto, quest’ultimo finesettimana d’agosto l’ho trascorso ad Udine, dove da quasi due mesi vive Silvia.
Evento clou, Udinese-Palermo, inaugurazione del campionato di Serie A. Avrei rinunciato anche, ma non di certo avendo a disposizione due biglietti omaggio in tribuna, gentilmente concessi da un medico dell’Udinese, conosciuto in questi mesi ad Udine per vie più o meno contorte. Non capita di certo tutti i giorni un’occasione cosi, tanto più che io, la tribuna l’ho sempre vista dalla curva, luogo d’elezione nel mio passato da abbonato. D’altronde, pagare 60 € per guardare una partita in sedioline altrettanto scomode, meno euforiche, e soltanto meno bagnate, mi è sempre sembrata un’assurdità.
Tornando comunque ai fatti, avrei immaginato tutto, ma mai tanta bellezza nel vedere una partita di futbol allo stadio. L’atmosfera già fuori dallo stadio era tranquillamente euforica, i soliti gazebi, i soliti panini e patatine, sciarpe, gente in rigoroso ordine passeggiare per i viali avviandosi verso quello stadio che mi è sembrato tra i più belli, nonostante la sua semplicità, in cui sia stato (nel mio piccolo qualcuno l’ho visto).
La partita poi è stata quel che stata. Il Palermo in campo ha dato dimostrazione il valore già ipotizzato, con quell’attacco cosi leggero, inconsistente e privo di idee, la difesa ancora da registrare (vedi Balzaretti in primo luogo) e nonostante un centrocampo che fa ben sperare (Liverani ci voleva come il pane). Ma si sa al Palermo manca sempre qualcosa, un anno l’attacco (vedi Caracciolo), un anno il portiere (vedi due anni fa), un altro la difesa (Barzagli con la testa chissà dove, insieme all’allegra brigata) ed il centrocampo orfano di Corini. Quest’anno, ciclicamente è la volta dell’attacco.
Nonostante questo ho scoperto una tifoseria che venera Totò Di Natale (e come non potrebbe viste le due magie regalateci), un Inler strepitoso (ma dove lo hanno trovato) due vecchiette dietro di me sbraitanti contro l’arbitro come due ultras, condividendo animatamente opinioni con tifoseria al mio fianco (tutto ok, tranne un’idiota con poco spirito), la bellezza di vedere dalla tribuna chiedendo notizie sul mercato a Carlo Brandaleone, salutando Pietro Grasso e condividendo la tristezza per la sconfitta, gridando a Miccichè (n.d.r. il vicepresidente del Palermo) di spendere due soldi per un attaccante, e guardando una partita in un clima che troppo spesso viene auspicato, ma che mi sembra che ad Udine abbiano raggiunto. Ed aspettando infine in tranquillità uscire i giocatori dallo stadio con i loro Suv, le Smart (mitico Quagliarella) o più semplicemente il loro trolley, senza isterismi che avrei immaginato ovunque. Ma non qui.

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Un commento su “Friuli, Udinese-Palermo 3-1”

  1. Come al solito porti un pò di sfiga, anche quest’anno inizi male ma non tanto per la sconfitta in se ma perchè il presidente ha deciso di esonerare Colantuono.

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