Zorba viveva la vita come pura emanazione della libertà di spirito, senza sovrastrutture di pensiero nel cercarne scopo o significato. Amava quando voleva, suonava quando lo desiderava, lavorava fino a sfinirsi. Aveva vissuto molte vite, Zorba. Girava il mondo come se fosse alla ricerca di qualcosa, senza rendersene conto, o forse solo per necessita. Un essere primitivo, per certi versi, ma che sembrava aver colto a pieno l’essenza della vita, il suo significato più profondo dell’esser priva di scopo.
“Zorba, credo, ma potrei anche sbagliarmi, che gli uomini siano di tre specie: quelli che hanno come meta di vivere, come dicono, la loro vita; di mangiare, bere, amare, diventare ricchi, coprirsi di gloria… Poi ci sono quelli che hanno come scopo non la propria vita, ma la vita di tutti gli uomini; sentono che tutti gli esseri umani sono una cosa sola e si sforzano di illuminare il piú possibile gli uomini, di amarli, di fare loro del bene. E infine ci sono quelli che hanno come obiettivo quello di vivere la vita dell’universo. Tutti, uomini, animali, piante, stelle, siamo una cosa sola, la stessa sostanza che combatte la stessa terribile lotta. Quale lotta? Trasformare la materia in spirito”.
E Zorba, il libro, é la storia dell’incontro tra chi la vita la pensa, e cerca significato nella filosofia e nei libri, e quest’uomo mitologico e volitivo. Uomini che intrecciano le proprie vite, in un’isola greca per un breve tratto della loro vita, creando un amicizia che trae spunto da questo contrasto, dal quale emerge chiaramente che la vita non va solo pensata ma vissuta col corpo intero, con ogni membra, per assaporarne ciò che é.
Zorba si offese; alzò la voce:
“Nuova strada”, gridò, “nuovi progetti, ho smesso di ricordare le cose passate, ho smesso di chiedere quelle future; quello che succede ora, in questo momento, è ciò che m’interessa. Dico: ‘Che fai adesso, Zorba?’. ‘Dormo’. ‘Allora dormi bene!’. ‘Che fai adesso, Zorba?’. ‘Lavoro’. ‘Allora lavora bene!’. ‘Che fai adesso, Zorba?’. ‘Abbraccio una donna’. ‘Allora abbracciala bene, Zorba, dimentica tutto il resto, non esiste nient’altro al mondo, solo lei e tu, vai!’”