Il ponte era lungo e non poteva che essere premiato da una fuga, quanto basta fuori dai confini, come oramai consuetudine da un pò di anni.
L’aeroporto di Orio al Serio a pochi chilometri è senz’altro un’occasione poi da non lasciarsi scappare, con le centinaia di compagnie che da qui prendono il volo.
Nel mese di Marzo, alla ricerca di un’offerta allettante Francoforte sembrava la meta ideale. Non mi ero spinto finora verso i confini teutonici, ed è un’offerta da 25 euro per andata/ritorno era da non lasciar scappare.
Un veloce giro di telefonate ed ecco pronta la compagnia. Sempre sul filo del rasoio, a dire il vero, fino a pochi giorni prima della partenza, tra la possibilità delle mie prossime trasferte lavorative e gli impegni pressanti di Ale.
Ma venerdi eravamo pronti all’appello tutti quanti. Baciati da una fortuna che lanciava buoni presagi, tra colonne di passeggeri in attesa da ore, il nostro volo partiva in perfetto orario.
Da li in poi sono stati giorni divertenti, insolitamente poco stancanti, visto il passo perennemente interrotto dalla pausa birra e salsicciotto. Decisamente dovuta.
E Francoforte è stata una bella scoperta, una città che dai paesaggi del centro e della cosidetta Mainhattan, coi suoi grattacieli, accompagnava fino al centro che ti aspetti, con le case dal contorno irregolare, per poi giungere fino al Meno, intensamente vissuto in queste giornate, con i musei sulle sue sponde, una gita in battello, e che una notte ci ha condotto ad uno spettacolo di luci e fuochi d’artificio davvero spettacolare, e soprattutto inedito per i nostri occhi. Magnifico.
Perchè siamo fortunati al punto da incontrare in questi giorni la TurnFest, una festa particolarmente sentita da quelle parti, una sorta di parata delle associazioni sportive che donava una particolare vitalità a quei viali, tra stuoli di ragazzi in magliette monocolore, in sfilata e poi in esibizione lungo il Meno.
Non c’è stata solo Francoforte, che pur offrendo molto è piuttosto piccola comunque, al punto da poter girare quasi completamente a piedi da una parte all’altra.
C’è stato il tempo cosi di spingerci fino ad Heidelberger, a quasi un’ora di treno da Francoforte, una piccola cittadina universitaria famosa per il castello di Schloss ed un centro davvero caratteristico. E per una birra, ma che ve lo dico a fare, fantastica.
Giusto un attimo prima di fare un’ultima scorpacciata di wurstel per prepararsi ad una lunga notte in viaggio fino all’aeroporto di Hahn, a due ore di pulman dalla città. E con l’aereo alle sei del mattino. Insonne, insomma.
Non vi dico altro se non di fare una visita alla galleria fotografica, dirà senz’altro più che il fiume di parole con cui potrei riempire queste righe.
L’aeroporto di Orio al Serio a pochi chilometri è senz’altro un’occasione poi da non lasciarsi scappare, con le centinaia di compagnie che da qui prendono il volo.
Nel mese di Marzo, alla ricerca di un’offerta allettante Francoforte sembrava la meta ideale. Non mi ero spinto finora verso i confini teutonici, ed è un’offerta da 25 euro per andata/ritorno era da non lasciar scappare.
Un veloce giro di telefonate ed ecco pronta la compagnia. Sempre sul filo del rasoio, a dire il vero, fino a pochi giorni prima della partenza, tra la possibilità delle mie prossime trasferte lavorative e gli impegni pressanti di Ale.
Ma venerdi eravamo pronti all’appello tutti quanti. Baciati da una fortuna che lanciava buoni presagi, tra colonne di passeggeri in attesa da ore, il nostro volo partiva in perfetto orario.
Da li in poi sono stati giorni divertenti, insolitamente poco stancanti, visto il passo perennemente interrotto dalla pausa birra e salsicciotto. Decisamente dovuta.
E Francoforte è stata una bella scoperta, una città che dai paesaggi del centro e della cosidetta Mainhattan, coi suoi grattacieli, accompagnava fino al centro che ti aspetti, con le case dal contorno irregolare, per poi giungere fino al Meno, intensamente vissuto in queste giornate, con i musei sulle sue sponde, una gita in battello, e che una notte ci ha condotto ad uno spettacolo di luci e fuochi d’artificio davvero spettacolare, e soprattutto inedito per i nostri occhi. Magnifico.
Perchè siamo fortunati al punto da incontrare in questi giorni la TurnFest, una festa particolarmente sentita da quelle parti, una sorta di parata delle associazioni sportive che donava una particolare vitalità a quei viali, tra stuoli di ragazzi in magliette monocolore, in sfilata e poi in esibizione lungo il Meno.
Non c’è stata solo Francoforte, che pur offrendo molto è piuttosto piccola comunque, al punto da poter girare quasi completamente a piedi da una parte all’altra.
C’è stato il tempo cosi di spingerci fino ad Heidelberger, a quasi un’ora di treno da Francoforte, una piccola cittadina universitaria famosa per il castello di Schloss ed un centro davvero caratteristico. E per una birra, ma che ve lo dico a fare, fantastica.
Giusto un attimo prima di fare un’ultima scorpacciata di wurstel per prepararsi ad una lunga notte in viaggio fino all’aeroporto di Hahn, a due ore di pulman dalla città. E con l’aereo alle sei del mattino. Insonne, insomma.
Non vi dico altro se non di fare una visita alla galleria fotografica, dirà senz’altro più che il fiume di parole con cui potrei riempire queste righe.
P.s. Per chi fosse in cerca di qualche consiglio per un viaggio da quelle parti, nei prossimi giorni cercherò di scrivere un piccolo bignami per un viaggio in quella direzione.