In questi momenti cosa fare, a cosa pensare.
Occorre non farsi prendere dall’emotività, per non cadere in trappole di improvvisate raccolte benefiche. Il passato ci ha insegnato a non fidarci troppo.
Pensare di correre li in questo momento risulta istintivo ma creerebbe soltanto caos ulteriore. Occorre essere preparati, adesso, alla situazione, e affidarsi all’organizzazione di serie associazioni.
Su questo Wiki si possono trovare altre utili informazioni.
L’Agesci dal canto suo ha già dato la sua disponibilità e già sono attive alcune pattuglie abruzzesi sul campo, come sempre in situazioni di questo tipo.
Occorrerà lavoro per tantissimo tempo. Diec’anni fa, quando un altro terremoto sconquassò l’Umbria, con il mio clan di allora andammo a dare una mano. Soltanto però nell’estate successiva, e comunque trovammo molto da fare. Ci trovammo a dare sostegno morale alle famiglie spostate dalle loro case a situazioni di fortuna e, nel nostro piccolo, provammo a dare un pò di sollievo e di gioia. Ci sarà quindi posto per tutti, se tra qualche mese non ce ne dimenticheremo.
Adesso poi non è il tempo delle polemiche, ma quando la situazione si sarà stabilizzata dovremmo cominciare a porci delle domande sul perchè in una zona altamente sismica come l’intero territorio Italiano, edifici nuovi si sbriciolino cosi facilmente.
Riprendendo dal sito dei Mille la dichiarazione del geologo Enzo Boschi, il cemento armato può cedere cosi per tre motivi:
1) un lago sommerso che amplifica le onde sismiche (non questo il caso!), 2) un terremoto fortissimo, più forte di questo che è stato in realtà meno intenso di quello del 1997 in Umbria, 3) il cemento armato sia fatto male.
Come può accadere? Qualcuno spero che paghi per tutto questo.
Sul fronte poi delle iniziative politiche ho fatto circolare anch’io su facebook l’invito al governo ad indire l’election day, che consentirebbe di risparmiare fino a quattrocento miliardi di euro, e osteggiato finora da coloro che vorrebbero far fallire il referendum. Non mi sembra che sia tempo per giochetti.
Altre proposte interessanti poi le trovate qui.
Occorre non farsi prendere dall’emotività, per non cadere in trappole di improvvisate raccolte benefiche. Il passato ci ha insegnato a non fidarci troppo.
Pensare di correre li in questo momento risulta istintivo ma creerebbe soltanto caos ulteriore. Occorre essere preparati, adesso, alla situazione, e affidarsi all’organizzazione di serie associazioni.
Su questo Wiki si possono trovare altre utili informazioni.
L’Agesci dal canto suo ha già dato la sua disponibilità e già sono attive alcune pattuglie abruzzesi sul campo, come sempre in situazioni di questo tipo.
Occorrerà lavoro per tantissimo tempo. Diec’anni fa, quando un altro terremoto sconquassò l’Umbria, con il mio clan di allora andammo a dare una mano. Soltanto però nell’estate successiva, e comunque trovammo molto da fare. Ci trovammo a dare sostegno morale alle famiglie spostate dalle loro case a situazioni di fortuna e, nel nostro piccolo, provammo a dare un pò di sollievo e di gioia. Ci sarà quindi posto per tutti, se tra qualche mese non ce ne dimenticheremo.
Adesso poi non è il tempo delle polemiche, ma quando la situazione si sarà stabilizzata dovremmo cominciare a porci delle domande sul perchè in una zona altamente sismica come l’intero territorio Italiano, edifici nuovi si sbriciolino cosi facilmente.
Riprendendo dal sito dei Mille la dichiarazione del geologo Enzo Boschi, il cemento armato può cedere cosi per tre motivi:
1) un lago sommerso che amplifica le onde sismiche (non questo il caso!), 2) un terremoto fortissimo, più forte di questo che è stato in realtà meno intenso di quello del 1997 in Umbria, 3) il cemento armato sia fatto male.
Come può accadere? Qualcuno spero che paghi per tutto questo.
Sul fronte poi delle iniziative politiche ho fatto circolare anch’io su facebook l’invito al governo ad indire l’election day, che consentirebbe di risparmiare fino a quattrocento miliardi di euro, e osteggiato finora da coloro che vorrebbero far fallire il referendum. Non mi sembra che sia tempo per giochetti.
Altre proposte interessanti poi le trovate qui.
Hai pienamente ragione, io ricordo quello che successe durante il terremoto dell’irpinia, grossa partecipazione di volontari non organizzata e grossi problemi per il loro utilizzo.
Ciao
Paolo Borrello
http://www.paoloborrello.ilcannocchiale.it