“Le leggi sull’immigrazione
dovrebbero essere generose,
dovrebbero essere giuste,
dovrebbero essere flessibili.
Con leggi di questo tipo
potremmo guardare
il mondo, e il nostro passato,
con la coscienza
e le mani pulite”
John F.Kennedy. A Nation of Immigrants (1958)
Quanta distanza creeremo in questo modo, e quanta rabbia coverà? E con che semplicità vengono tutelati coloro che non possono esprimere il proprio dissenso politicamente e democraticamente.
Aggiungo in coda anche questa riflessione dal blog di Francesco Costa:
“Scremato il dibattito dalle posizioni più o meno apertamente razziste, il problema dei permessi di soggiorno in Italia non è la presenza o no di un balzello, che esiste già senza scandalo in altri paesi. Il problema è l’opportunità di inserire nuove tasse in una fase economica in cui mezzo mondo fa l’esatto opposto, ma soprattutto il sistema inefficente e inutilmente vessatorio con cui i permessi di soggiorno vengono erogati ai cittadini extra-comunitari. Il problema è il fatto che oggi i permessi di soggiorno vengano rilasciati mesi e mesi dopo che si sia presentata la documentazione necessaria, e durante quel lunghissimo intervallo gli immigrati siano costretti a non uscire dal paese, anche se dovessero farlo per lavoro o per motivi familiari (ma sarebbe ugualmente vessatorio se volessero andare in vacanza). A causa di questi enormi ritardi, poi, capita sovente che vengano consegnati permessi di soggiorno già scaduti o destinati a scadere entro poche settimane. Un governo serio si dedicherebbe a sciogliere questi nodi, piuttosto che a elaborare manovre punitive soddisfando l’ignoranza rancorosa di chi, orgogliosamente italiano, meriterebbe di stare in un paese civile e democratico meno di tanti altri.”