Storia di ordinaria idiozia

Prequel

-“Lasciamo la macchina da mio fratello, ci accompagna lui in aeroporto, magari ci offre pure il pranzo”
-“Vabbò, se per lui non ci sono problemi”.

La storia

Venerdi pomeriggio, aereo in partenza per Palermo, ed a farmi compagnia Alessandro. Partenza in concomitanza, e ritorno separato, visto che lui prolungherà la sua vacanza di qualche giorno.
Già in fila per l’imbarco, quando oramai le hostess sono a vista d’occhio, superata l’ultima curva di quest’astrusa nuova disposizione dell’aeroporto, una telefonata ci interrompe.
-“Ma Ale me le ha lasciate le chiavi?”
-“Perchè? Aspè che gli dico di controllare”
-“Cazz…mi sono dimenticato di dirgli che mercoledì mattina passerà la pulizia delle strade”
-“Ma che ne sapeva lui. E poi come hai fatto a dimenticarlo, se l’altra volta ti sei preso la multa pure tu. E poi sono io lo stonato della famiglia.”

Intanto Ale, infila le mani nelle tasche del suo zaino da campeggio, alla ricerca delle benemerite chiavi.
-“Qua sono”.
-“Apposto, perfetto”.

Attimo di panico, sguardo perso come un pesce rosso in un acquario, ed una ragazza, evidentemente incuriosita dalla discussione, comprendendo la situazione e la nostra totale inerzia, ci suggerisce un’alternativa:
” Perchè non le lasciate all’ufficio oggetti smarriti e poi lui le viene a prendere. Si può fare, credo.”
Neanche il tempo di finire la frase, ed Ale era già sparito.
Faccio passare i pochi dietro di me nella fila, ma insomma, non c’è molto da temporaggiare, visto che tra due minuti sarò li davanti, pronto a staccare i biglietti. Ed ancora lui non si vede.
Mi trattengo indifferente, faccio passare due ritardatari, ma è proprio il mio turno.

-“Il suo biglietto, signore“.
-“ehm… si ecco, però sto aspettando un mio amico che è dovuto scappare per fare una cosa, se….se potete aspettare due secondi ancora”.
Sguardo infastidito all’orologio.
uhmm….Ma cos’è andato a fare..
Ed ecco che spunta dalla stessa curva, trafelato, pronto per staccare il biglietto, anche lui.

“Com’è finita?”
“Niente, sono andato al controllo bagagli e lo volevo lasciare alla ragazza li, però mi ha fatto notare che tuo fratello lì non sarebbe potuto arrivare”
“E allora”

“Allora, mi ha detto di lasciarlo al tipo all’ingresso del controllo. Mi ha fatto uscire con lei, abbiamo spiegato la situazione a questo tipo, che è pure palermitano, mi ha detto, e se l’è prese. Gli ho spiegato a chi le deve dare, però tuo fratello deve venire entro mezz’ora, perchè poi lui se ne va”.

“Vabbene, ora lo chiamo. Hai visto che ce l’abbiamo fatta. Almeno ringrazia quella tipa li, e la sua idea”.
Arrivo a Palermo ed in contemporanea l’sms.
Ale mi deve 40 €

Ultimo atto.
Domenica sera. Trolley che cingola, quasi, tra le mattonelle disconnesse di fronte casa. Carichiamo, che tra un’ora e mezza l’aereo parte.
Quando, un sms.

Siamo degli idioti. Abbiamo fatto un casino, e poi perchè non gliele abbiamo fatte lasciare a te, visto che tornavi oggi? Che……

Come dire, l’intelligenza si dimostra sotto stress. E la nostra era, evidentemente, assente.

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